Irlanda, Trapattoni: "Keane imprescindibile per me, come Pirlo per Prandelli"

Irlanda, Trapattoni: "Keane imprescindibile per me, come Pirlo per Prandelli"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
martedì 15 maggio 2012, 17:11News
di Simone Lorini

Il Trap non ha paura. In una lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, Giovanni Trapattoni traccia un bilancio della sua avventura con l'Irlanda alla vigilia degli Europei di Polonia ed Ucraina, che lo vedranno protagonista in un girone durissimo che comprende Croazia, Spagna e soprattutto Italia: "Il gruppo peggiore che potesse capitare all’Irlanda? Probabilmente sì per un paio di aspetti. Il primo è tecnico: c’è la Spagna campione, c’è l'Italia. Il secondo, psicologico: la terza partita, forse decisiva, contro gli azzurri». L’Irlanda, cifre alla mano, dovrebbe essere la quarta forza. «Così dice il ranking e per noi non è un problema. Però penso sempre alla Grecia e alla Danimarca, campioni a sorpresa nel 2004 e nel 1992. E alle frasi famose ma sincere: "il pallone va a volte a destra, altre a sinistra", "mai dire mai", "le sorprese nel calcio non sono mai una novità". La Liga è tecnica, la A pratica e creativa, giocano le coppe, mentre i nostri sono in giro, soprattutto in Premier. Puntiamo sulla sorpresa. E sulla qualificazione ai quarti. Eventuale spareggio con l’Italia? Discorso lungo. Da una parte c’è l’orgoglio di essere italiano. Lo sento anch’io che da anni giro l’Europa, Austria, Germania, Portogallo, Irlanda. Pirlo? E' imprescindibile, è il crocevia di tutte le azioni in tutte le squadre: Prandelli non può immaginare l’Italia senza di lui. Più che di blocchi di club, direi che il blocco è Pirlo .

La Spagna? Credo metteranno da parte l’antagonismo Barça-Real per un valore comune. La maglia della nazionale li farà tornare compatti. Sarà decisiva la prima con l’Italia il 10 giugno, non ci piove. La Croazia ha grande tecnica, genio scritto nel dna, poca continuità. Rispetto al passato hanno più esperienza in giro, più maturità. Una definizione per l’Irlanda? Un misto di orgoglio, convinzione e tecnica normale ma omogenea. Ha una sua precisa collocazione. Sa che non può fare possesso palla come l’Italia ha fatto nell’amichevole in Belgio dell’anno scorso:maabbiamo vinto noi. Non ha settore giovanile perché i ragazzi giocano subito. Non ha Ronaldo che inventa un gol, neanche Balotelli, Cassano o il povero Rossi. Però punta sull’orgoglio immenso. Ed è un po’ italiana. Keane? Non ha la potenza dei 20 annimapiù saggezza. Ha classe, fa gran gol, si sacrifica nella doppia fase. Non possiamo prescindere da lui".