Le squadre dell'Europeo: Gruppo C

Le squadre dell'Europeo: Gruppo CTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 5 giugno 2012, 08:00News
di Sergio Pastena
Terzo girone: Spagna favorita, Italia tra mille dubbi

SPAGNA
Commissario Tecnico: Vicente del Bosque
Miglior Piazzamento agli Europei (Campione: 1964, 2008)


I logici favoriti, dopo la doppietta Europei-Mondiali: centrare il tris, però, non è mai semplice e questo gli spagnoli lo sanno. Dopo il trionfo mondiale è arrivata qualche scoppola (Portogallo, Argentina, Italia) ma gli ultimi match hanno detto che gli spagnoli ci sono e si presentano in buone condizioni agli Europei, nonostante la prova non brillante contro la Cina nell’ultimo match di preparazione. Anche le qualificazioni, d’altronde, sono filate via senza intoppi: otto vittorie su otto e Repubblica Ceca e Scozia a distanze siderali.
Certo, l’infortunio di David Villa è una brutta mazzata perché gli iberici han perso la loro principale bocca da fuoco e ora il peso dell’attacco si regge sull’ottimo Fernando Llorente e, in alternativa, sull’altro Fernando, Torres, che qualche segno di ripresa negli ultimi mesi lo ha dato e può sfruttare una certa intesa con Juan Mata. Il centrocampo, neanche a dirlo, è mostruoso: quando hai Iniesta, Xavi, Fabregas e Iniesta sono l’ossatura di un piccolo club basco che si dice negli ultimi anni abbia combinato qualcosa di buono...
La difesa, invece, è targata Real Madrid con l’ovvia eccezione di Piquè: lo storico Casillas in porta, Sergio Ramos, Albeloa e Albiol formano un reparto più che collaudato, in alternativa c’è il giovane Alba del Valencia, più volte utilizzato da Del Bosque nelle ultime partite. Il girone con Italia, Irlanda e Croazia non appare proibitivo, un eventuale quarto di finale contro la seconda del gruppo D nemmeno: i presupposti per essere di nuovo protagonisti ci sono tutti.


ITALIA
Commissario Tecnico: Cesare Prandelli
Miglior Piazzamento agli Europei: Campioni (1968)

 

Il paragone non piacerà a Buffon, ma se c’è una nazionale che ha vissuto una situazione identica a quella del 1982 è proprio questa. Nel 2006, infatti, l’avvicinamento ai Mondiali fu buono e anche gli scandali in corso erano diversi da quelli del Mundial spagnolo: allora c’era stato il Calcioscommesse, esattamente quello che c’è oggi. E all’epoca il premondiale era stato disastroso, con due sconfitte con Francia e Germania Est e un modesto pareggio contro la Svizzera.
Ecco, le amichevoli hanno dimostrato che la nazionale solida e sicura del girone di qualificazione al momento è solo un lontano ricordo, mentre dall’Italia notizie di indagini e di avvisi di garanzia continuano a rendere inquieto un gruppo che, se vuole far bene, deve ripetere proprio l’impresa di Paolo Rossi e compagnia: non si parla di silenzio stampa, ma di un gruppo che si cementa e si concentra sull’obiettivo. Guai a partire lenti, almeno se non si vuole finir fuori al primo turno.
La nazionale di Prandelli è la meno italiana degli ultimi anni: tanto talento e pochi chili in attacco, piedi buoni ovunque. Totalmente diversa, insomma, dal classico canovaccio difesa e contropiede. La difesa, a dire il vero, nelle qualificazioni c’era eccome, ma le ultime partite l’han vista ballare pericolosamente: servirebbe un Chiellini come quello degli ultimi Europei (la sua prestazione con la Spagna fu mostruosa) e, soprattutto, nessuna distrazione come quelle viste con la Russia. Capito, ragazzi?

IRLANDA
Commissario Tecnico: Giovanni Trapattoni
Miglior Piazzamento agli Europei: Primo Turno (1988)

 

Quanta acqua è passata sotto ai ponti dall’unica esperienza agli Europei dell’Eire: cadeva l’anno 1988 e in campo c’era Tony Cascarino. La squadra irlandese, pur non passando il turno, fece un figurone: vittoria con l’Inghilterra, pareggio contro l’Urss dopo essere stati avanti, sconfitta con l’Olanda arrivata solo a pochi minuti dalla fine. I verdi d’Irlanda arrivano raramente alle fasi finali nelle grandi competizioni, ma quando ci arrivano non sfigurano mai. Magari non brillano, ma di certo non crollano: chi ricorda i Mondiali del 1990, quando ai quarti superammo proprio l’Eire che era arrivata fin lì con quattro pareggi?
Peraltro il destino pare divertirsi a incrociare l’Italia agli irlandesi: anche nel 1994 li beccammo nel girone eliminatorio (e ci perdemmo). Stavolta, oltre ad incrociarli nella fase finale, a cementare il tutto sulla panchina dei verdi troviamo Giovanni Trapattoni, che punta i quarant’anni di carriera da allenatore e ancora riesce a far bene. Il Trap ha a disposizione una squadra con atnti elementi esperti, a partire dallo storico portiere Given per continuare con Damien Duff a centrocampo e il capitano Robbie Keane, meteora all’Inter e cecchino altrove, in attacco.
Le qualificazioni sono andate via regolari: gli irlandesi han fatto esattamente quello che dovevano, ovvero arrivare secondi nel girone e passare gli spareggi, che stavolta non vedevano in agguato mani francesi ma una ben più abbordabile Estonia. Poche le amichevoli in vista dell’Europeo, non troppo indicativi i risultati: pareggi con la Repubblica Ceca e l’Ungheria e vittoria di misura con la Bosnia. Quello che è certo è che chi vorrà andare avanti dovrà fare i conti anche con loro.

CROAZIA
Commissario Tecnico: Slaven Bilic
Miglior Piazzamento agli Europei: Quarti di Finale (1996, 2008)

Lo spauracchio sono loro? Forse sì, considerando che i biancorossi hanno fama di ammazzagrandi, ma diciamocelo pure: in Italia abbiamo bisogno di temere il rivale per rendere al meglio. Ma qualcuno ricorda la partita con l’Ecuador nei Mondiali del 2002, quando alla vigilia De la Cruz sembrava Robben e Delgado un novello Eusebio? Ecco, rispettare i croati è giusto perché la rosa non è da prendere sottogamba, ma non parliamo del Brasile: se perdessimo con loro sarebbe perché non abbiamo giocato al meglio.
Bilic ha sviluppato le convocazioni in tre direzioni: quella tedesca, con Olic e Pranjic a fare la parte dei leoni, la pista inglese che porta a Kranjcar e Modric e, infine, il duo dello Shaktar formato da Srna ed Eduardo, che punta a non far vivere sonni tranquilli alle difese avversarie. Tutto normale, per una nazionale che conta soltanto quattro elementi indigeni di cui tre riserve (Vida, Badelj e Kelava) e l’eterno Simunic approdato per la prima volta nel campionato croato dopo aver esordito in quello australiano ed aver giocato quindici anni in Bundesliga.
Niente di memorabile si è visto nelle qualificazioni: i croati avevano un girone oggettivamente semplice (Grecia, Israele, Lettonia, Georgia e Malta) e han messo al sicuro il secondo posto solo nella terzultima partita, fallendo poi l’assalto alla vetta in Grecia. Hanno rimediato agli spareggi con una bella vittoria in Turchia, andando poi a fasi alterne nel pre-europeo: brutta sconfitta in casa con la Svezia, discreta vittoria con l’Estonia, a chiudere un buon successo esterno con la Norvegia. Quindi: rispetto tanto, paura zero.