Cannavaro, Mondiale 2006 e generazioni a confronto: "Non è un pensiero fisso, ma non si dimentica"

Cannavaro, Mondiale 2006 e generazioni a confronto: "Non è un pensiero fisso, ma non si dimentica"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 18 aprile 2024, 10:38Interviste
di TuttoEuropei Redazione

Fabio Cannavaro, campione del Mondo con l'Italia nel 2006, ha rivissuto in una lunga intervista rilasciata a Radio Serie A con RDS, le emozioni vissute a quel Mondiale 2006, con l'immancabile confronto e considerazioni con la nuova generazione Azzurra. 

"Non è un pensiero fisso, ma non si dimentica. Quando rivedo le immagini mi emoziono: sono passati quasi 18 anni. Abbiamo perso un po' di quel fascino che avevamo qualche anno fa. Dopo quel Mondiale siamo passati dall'essere giocatori forti a leggende, quando vai all'estero ti rendi conto della differenza. Personalmente ho avuto anche la fortuna di vincere a livello individuale. Eravamo forti, perché ognuno di noi è arrivato al massimo delle sue qualità fisiche, tecniche e mentali. E poi avevamo un allenatore che leggeva le partite, sapeva mantenere un gruppo unito".

"Cos'avevamo in più rispetto ai giocatori di oggi? Non si può dire se avevamo qualcosa in più o in meno, sicuramente la mia generazione aveva molti più talenti sparsi in tutto il mondo. L'istruttore deve rimanere istruttore, fino a una certa età devono insegnare a giocare anche a livello individuale".

"Attaccanti di oggi che non avrei fermato? Non ci sono...scherzo dai (ride, n.d.r.). Guardo Lukaku e vedo tutti i difensori che cercano lo scontro, il contatto fisico provando a spostarlo, mai nessuno che scappi cercando di togliergli l'appoggio. Oggi i centrali giocano poco di testa e ancora meno col compagno al loro fianco. Io sapevo che potevo andare in anticipo perché poi c'erano i miei compagni, vedo che adesso succede poco. Poi ci sono attaccanti come Osimhen, difficile da marcare; Lautaro, che in area sa quando deve attaccare il primo palo o sfilare dal difensore: ci sono attaccanti che mi avrebbero messo in difficoltà".

"Cos'ho pensato prima di alzare la Coppa del Mondo? Avevo visto Cafu il Mondiale precedente, se l'era goduta. Non volevo soltanto alzarla, me la sono goduta anche io. Sepp Blatter? Ci siamo rivisti, fece anche una battuta a Coverciano, ma la mancata premiazione non fu una bella cosa. Loro dissero che il vicepresidente dell'Uefa andava in pensione, ma aldilà di tutto era Blatter il Presidente".