Flashback azzurro: la conferma ha il sapore dell'impresa

Tutti i tifosi azzurri hanno ancora negli occhi quel momento emozionante che ha definito la vita di ciascuno di noi. Tre anni fa la finale di Wembley, dove gli azzurri hanno fatto la voce grossa in casa dei Tre Leoni, portando a casa il trofeo al termine dei rigori. La conferma dell'Italia in quest'edizione tedesca ha il sapore dell'impresa per tanti motivi. Anzitutto perché il ciclo di Mancini si era chiuso malissimo, con la mancata qualificazione ai Mondiali; poi perché nel roster di quest'anno ci sono tante novità e molte pedine giovani e fresche.

Solo tre giocatori, infatti, possono vantare più di 50 presenze: il capitano Donnarumma (62 gare) e la coppia di centrocampisti formata da Jorginho (54) e Nicolò Barella (53). Ecco perché l'operazione di conferma è davvero difficile. Ci sono nazionali ben più strutturate della nostra, Inghilterra e Francia su tutte. Ma la truppa di Spalletti ha imposto a sé stessa l'obiettivo di un calcio dinamico, intenso, verticale e brillante nel suo sviluppo propositivo. Scattanti e mai banali: gli azzurri vogliono stupire anche quest'anno. D'altronde quando partiamo molto dietro nelle griglie, il risultato può essere sempre sorprendente: lo dice la nostra storia.