Il Messaggero - Sacchi: "Abbiamo un calcio mediocre, Spalletti non poteva fare di più. Italiani disonesti, il Var serve"
L'ex ct azzurro Arrigo Sacchi lancia un duro attacco al calcio italiano in un'intervista a IL Messaggero, a margine del Città delle Rose Awards 2024, davanti al mare di Roseto degli Abruzzi, dove ha ritirato un premio insieme a Franco Causio e Pantaleo Corvino.
"Abbiamo un calcio mediocre, questa purtroppo è la triste verità. Ci sono troppi stranieri, non si pensa a formare né a dare le opportunità agli italiani e ai nostri giovani. Così non si va da nessuna parte, l’eliminazione è stata una diretta conseguenza. Spalletti ci ha messo tanto del suo? Lui è un ottimo allenatore, ha fatto quanto ha potuto. Noi non abbiamo uno stile di gioco, tendiamo a fare i furbi e cerchiamo di fregare l’avversario. Ha pagato lo scarso materiale a disposizione e la scarsa competitività. Ha avuto poco tempo per prendere veramente in mano la situazione e i limiti generali hanno finito per prendere il sopravvento. Francamente si è visto poco, impensabile immaginare un risultato diverso. Noi in generale abbiamo sempre giocato un calcio non fatto di undici giocatori ma di troppi individualisti, per questo in Europa abbiamo vinto pochissimo. Abbiamo giocatori strapagati che non sanno cosa fare con il pallone tra i piedi e non sanno pressare. Le cose vanno bene a livello giovanili, Maurizio Viscidi sta facendo un grande lavoro e le nostre nazionali vincono, poi però s'inceppa tutto. Ci mancano le basi, non si costruiscono le prospettive. Bisogna costruirle le cose. Faccio un esempio pratico: la Francia era una Nazione calcisticamente molto mediocre, poi avvalendosi dei suoi migliori giocatori e quelli diventati degli ex ha saputo costruire qualcosa d’importante: oggi conta 16 centri federali che sono tanti. Dopo il Brasile, è il Paese che esporta il maggior numero di giocatori. In Germania ne hanno addirittura 24, perfino la Svizzera ne ha attivati tre, mentre noi siamo fermi all'unico costruito nel 1957".
Sul Var: "Sono favorevole, ci vuole per vederci chiaro in ogni situazione dove serve. Gli italiani sono disonesti e gli arbitri non possono essere dei santi"