Milan, Nazionale o niente? Maldini: "Non riuscirei mai a vedermi in un club diverso"

Milan, Nazionale o niente? Maldini: "Non riuscirei mai a vedermi in un club diverso"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca
giovedì 9 maggio 2024, 11:37Primo Piano
di TuttoEuropei Redazione

Paolo Maldini, ex bandiera e direttore dell'area tecnica del Milan, ai microfoni di Radio Serie A, ha parlato della sua carriera anche dei momenti azzurri, come vicecampione del mondo nel 1994 e vicecampione d'Europa nel 2000 con la nazionale italiana. 

"A me piaceva il calcio, sapevo del passato di mio papà, avevo capito quello che aveva fatto. Io ero tifoso di calcio in generale, amavo la Nazionale, la prima competizione che ho visto in televisione è stato il Mondiale del '78, una squadra composta da tanti giocatori della Juventus. Mi sono appassionato alle loro storie, seguivo la Juventus come fosse la Nazionale". 

Fascia da capitano del Milan, compagni e Nazionale:
"Nel 1997 avevo ventinove anni, erano già tredici anni di Serie A e tre anni da capitano della Nazionale (in totale in carriera saranno 8 anni n.d.r). Mi ero abituato a quel tipo di ruolo, farlo al Milan quotidianamente era diverso, le responsabilità erano ampie. Momento più duro da capitano? Non parlavo tanto, ero più riservato, è un ruolo che impone determinate cose e le devi imparare". 

Esperienza da dirigente:
"Ho capito di voler fare il dirigente quando mi hanno chiamato, non sempre hai ben chiaro quello che vuoi fare, ma ho provato a capire quello che non avrei voluto fare. Non volevo fare l'allenatore, non volevo lavorare in televisione. Quando è arrivata l'opportunità ho analizzato bene la cosa, con Leonardo ho trovato una persona con i miei stessi principi e ideali, si parla sempre di lavoro di squadra all'interno di un club. Ho scelto di fare il dirigente in primis perché era il Milan, poi nei trentuno anni di esperienza ho avuto cose da raccontare e insegnare. Poi c'è il lavoro in sé, che è tutt'altro rispetto a ciò che ci si aspetta. Milan, Nazionale o niente? È una regola che vale soprattutto per l'Italia, non riuscirei mai a vedermi in un club diverso dal Milan".